Un passo importante verso l’adozione consapevole dell’intelligenza artificiale nei servizi pubblici digitali. Designers Italia – l’iniziativa del Dipartimento per la Trasformazione Digitale – ha pubblicato un nuovo kit di progettazione dedicato allo sviluppo di assistenti virtuali basati su IA per la Pubblica Amministrazione. Si tratta di una risorsa strategica che aiuta enti e progettisti a realizzare chatbot e agenti conversazionali capaci di dialogare in modo semplice ed efficace con cittadini e utenti.
Nel presentare il kit, pubblicato ufficialmente il 29 luglio sul sito designers.italia.it, viene citato un esempio concreto che riguarda da vicino la Scuola Normale Superiore: la sperimentazione del chatbot sviluppato per il portale dei Corsi di Orientamento della Normale, realizzato (con la collaborazione di Net7) proprio con l’obiettivo di facilitare l’interazione degli studenti interessati all’offerta formativa dell’Ateneo.
A parlare dell’esperienza è Daria Cantù, interaction designer e membro del team di Designers Italia, in un approfondito articolo su Medium: “Progettare un assistente virtuale per servizi pubblici digitali”. Tra i progetti che hanno ispirato la definizione delle buone pratiche incluse nel kit, Cantù menziona il lavoro fatto alla Normale, rimandando direttamente al racconto pubblicato dal sottoscritto, “Un chatbot per l’orientamento universitario: innovazione e design al servizio di studenti e studentesse”, che descrive le scelte progettuali, le tecnologie utilizzate e gli obiettivi formativi alla base dell’iniziativa.
La menzione è doppiamente significativa: da un lato riconosce la validità dell’approccio sperimentale adottato dalla Normale; dall’altro conferma quanto sia importante documentare e condividere apertamente le esperienze per contribuire a una cultura condivisa del design pubblico.
Il nuovo kit si inserisce nel più ampio ecosistema di risorse di Designers Italia pensate per facilitare la trasformazione digitale della PA, mettendo al centro le persone e i loro bisogni. In questo caso, il focus è sulla progettazione di esperienze conversazionali coerenti, accessibili e trasparenti, che possano davvero rappresentare un punto di svolta nei rapporti tra cittadino e amministrazione.
Il fatto che un esperimento condotto all’interno di una scuola di eccellenza come la Normale trovi spazio in questo contesto nazionale è motivo di soddisfazione, ma anche di stimolo per continuare a innovare con metodo e responsabilità.
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